NUOVO GOVERNO
FANTA-CRONACA
DI UN GOVERNO CHE SEMBRAVA NON POTER NASCERE E CHE POI E’ NATO
ECCONE LA MIA CRONISTORIA
FANTASIA O REALTA’
PRIMO MINISTRO: Di MAIO
MINISTRO INTERNI: SALVINI
MINISTRO ESTERI: BERLUSCONI
GRUPPI PARLAMENTARI
CAMERA
M5S —-> 222
LEGA –> 125
FRA.I –> 32
F.I. —> 1o4 (Appoggio Estrerno)
TOT. -> 483
GRUPPI PARLAMENTARI
SENATO
M5S —-> 109
LEGA –> 58
FRA.I –> 18
F.I. —-> 61 (Appoggio Estrerno)
TOT. –> 246
La Lega aveva chiesto ieri ai Cinque Stelle una dichiarazione pubblica, un segnale di distensione, uno sforzo per ammorbidire i toni verso Silvio Berlusconi per “accompagnare” il pressing ripartito con insistenza perché l’ex Cavaliere faccia decollare il governo giallo-verde. Luigi Di Maio, stamattina, ha raccolto l’invito: «Non è un veto su Berlusconi, è una volontà di dialogare con la Lega. Punto». Subito dopo, ha incontrato Matteo Salvini per dare un segno tangibile, dopo due mesi di messaggi e telefonate, dell’intesa che torna vicina. Dulcis in fundo, a completare il quadro, la comunicazione congiunta al Quirinale del confronto in corso.
ORE 14.49 del 09.05.2018 ULTIMISSIME SUL GOVERNO
ULTIMISSIME SUL GOVERNO ORE 21.12
“Il Paese da mesi attende un governo. Continuo a credere che la soluzione della crisi più naturale, più logica, più coerente con il mandato degli elettori sarebbe quella di un governo di Centro-Destra, la coalizione che ha prevalso nelle elezioni, guidato da un esponente indicato dalla Lega, governo che avrebbe certamente trovato in Parlamento i voti necessari per governare – spiega il Cavaliere -. Questa strada non è stata considerata praticabile dal Capo dello Stato. Ne prendo atto. Da parte nostra non abbiamo posto e non poniamo veti a nessuno, ma – di fronte alle prospettive che si delineano – non possiamo dare oggi il nostro consenso ad un governo che comprenda il Movimento Cinque Stelle, che ha dimostrato anche in queste settimane di non avere la maturità politica per assumersi questa responsabilità. Questo lo abbiamo sempre detto, e per quanto ci riguarda non è mai neppure cominciata una trattativa, né di tipo politico, né tanto meno su persone o su incarichi da attribuire.
Se però un’altra forza politica della coalizione di centro-destra ritiene di assumersi la responsabilità di creare un governo con i cinque stelle, prendiamo atto con rispetto della scelta. Non sta certo a noi porre veti o pregiudiziali”.
Ecco, dunque, quale sarà la formula lasciapassare: “In questo caso non potremo certamente votare la fiducia, ma valuteremo in modo sereno e senza pregiudizi l’operato del governo che eventualmente nascerà, sostenendo lealmente, come abbiamo sempre fatto, i provvedimenti che siano in linea con il programma del centro-destra e che riterremo utili per gli italiani. Se invece questo governo non potesse nascere, nessuno potrà usarci come alibi di fronte all’incapacità – o all’impossibilità oggettiva – di trovare accordi fra forze politiche molto diverse. Di più a noi non si può chiedere, anche in nome degli impegni che abbiamo preso con gli elettori.
Tutto ciò non segna la fine dell’alleanza di centro-destra: rimangono le tante collaborazioni nei governi regionali e locali, rimane una storia comune, rimane il comune impegno preso con gli elettori. Continuiamo a lavorare per tornare a vincere, ma soprattutto perché torni a vincere l’Italia”.
AGGIORNAMENTI ALLLA FINE DEL 16 MAGGIO 2018
Al TAVOLO ORA AI LEADER E SCIOGLIORE GLI ULTMI NODI

. . . ALTRE . . .
ATTEGGIAMENTO DELLA MELONI FRATELLI D’ITALIA
C L I C K

“Quello di Mattarella è un atteggiamento che si mette in contrasto con 17 milioni di elettori”, dice Taormina ad Affaritaliani.it. “Il Colle si mette in contrasto con le forze politiche che hanno raccolto la maggioranza dei voti e che avrebbero avuto il diritto e dovere di essere messe alla prova e ottenere la fiducia in Parlamento”.
Quale sarebbe stato l’errore di Mattarella?
I ministri devono essere indicati dal premier incaricato. Sul punto la Costituzione è laconica ma chiara: “Il Presidente della Repubblica nomina i ministri su proposta del presidente del Consiglio incaricato”. Non è prevista altra interferenza del capo dello Stato. La nomina è in sostanza un atto dovuto, il Presidente della Repubblica non ha poteri consistenti o di veto in questa fase. E’ soltanto un garante che deve prendere atto delle indicazioni delle forze che dovrebbero andare a formare il governo.
In passato è però è già successo varie volte che al Colle un ministro proposto dal presidente del Consiglio saltasse…
E’ vero, ma in quei casi c’erano state debolezze dei premier incaricati che non hanno saputo tenere testa al Presidente della Repubblica di allora richiamandolo agli articoli 91 e 92 della Costituzione. Io penso che il comportamento di Mattarella sia molto grave perché siamo in una situazione molto complicata e grave per l’Italia. Finalmente si era trovata una maggioranza ma la si è voluta stoppare… Io credo che il veto di Mattarella, se di veto effettivamente si è trattato su Savona, si pongano problemi non indifferenti di liceità costituzionale.
Qualcuno potrebbe chiedere l’impeachment come ha fatto capire lei nel suo post su Facebook?
Io avevo già chiesto di far luce sull’ex presidente Napolitano in merito alla vicenda della trattativa Stato mafia ma la mia richiesta era stata respinta. Da semplice cittadino e iscritto al M5s dico che stavolta potrebbe esserci qualcuno che si prenda la briga e che rappresenti la necessità di sottolineare che il comportamento di Mattarella sia ai limiti della liceità costituzionale. Purtroppo non si è voluto consentire la nascita di un governo che davvero avrebbe potuto cambiare le cose. Non è cambiato nulla rispetto a quanto accadeva con il governo Berlusconi: ci sono ancora i tecnocrati europei e i referenti delle grandi logge massoniche.
C O N S I D E R A Z I O N I
Macron e Merkel escono allo scoperto e si complimentano con Mattarella per la sua decisione di stoppare la nascita del governo M5s-Lega
30 MAGGIO 2018 ORE 11.13 GOVERNO ULTIME POSSIBILITA’
AGGIORNAMENTI DELL’ULTIMO GIORNO DEL MESE DI MAGGIO 2018
Ritorna in campo il governo gialloverde. Dopo le aperture di Matteo Salvini alla proposta di Luigi Di Maio di discutere sul ruolo di Paolo Savona nell’ Esecutivo politico, la macchina si è rimessa in moto. In questo quadro, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, disposto a concedere un minimo di tempo a M5s e Lega, si tiene in contatto con gli altri vertici istituzionali. In mattinata ha incontrato al Quirinale il presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati. Ed ha avuto un lungo colloquio telefonico con il presidente della Camera Roberto Fico. Al Colle potrebbe appalesarsi proprio Salvini, si ragiona in ambienti parlamentari, per fare un punto con il Capo dello Stato, che fino a questo momento non avrebbe comunque ricevuto segnali netti sulla ripartenza della trattativa tra i pentastellati ed il Carroccio.
SEMBRA FATTA
«Ci sono condizioni per esecutivo politico M5s-Lega». L’accordo per il governo giallo-verde è fatto e ora tornerà all’attenzione del Quirinale. Una nota comune firmata da Matteo Salvini e Luigi Di Maio diffusa nella serata di giovedì, al termine di una nuova giornata di negoziato, chiarisce il significato politico della giornata. Prendendo atto dell’evoluzione, il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha ricevuto Carlo Cottarelli per registrare il suo passo indietro e ha convocato al Quirinale il premier proposto dalla coalizione, Giuseppe Conte, per le ore 21.00.
Ecco il governo giallo-verde a guida del professor Giuseppe Conte: dopo ottantotto lunghe giornate di trattative, veti, rotture e convergenze, l’esecutivo M5S-Lega vede la luce.
Ecco la lista dei 18 ministri, di cui 5 donne, pronti a giurare al Quirinale il 1 giugno alle 16.
La squadra del professor Giuseppe Conte sotto la regia dei due soci di maggioranza
Luigi Di Maio e Matteo Salvini.
Presidente del Consiglio: Giuseppe Conte
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: Giancarlo Giorgetti
Ministro dell’Economia: Giovanni Tria
Ministro degli Esteri: Enzo Moavero Milanesi
Ministro degli Interni: Matteo Salvini (vicepremier)
Ministro dello Sviluppo Economico e Lavoro: Luigi Di Maio (vicepremier)
Ministro ai Rapporti con il Parlamento: Riccardo Fraccaro
Ministro degli Affari Europei: Paolo Savona
Ministro della Difesa: Elisabetta Trenta
Ministro della Giustizia: Alfonso Bonafede
Ministro della Pubblica Amministrazione: Giulia Bongiorno
Ministro della Salute: Giulia Grillo
Ministro degli Affari Regionali: Erika Stefani
Ministro del Sud: Barbara Lezzi
Ministro dell’Ambiente: Sergio Costo
Ministro ai Disabili e alla Famiglia: Lorenzo Fontana
Ministro dell’Agricoltura e del Turismo: Gian Marco Centinaio
Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture: Danilo Toninelli
Ministro dell’Istruzione: Marco Bussetti
Ministro dei Beni Culturali: Alberto Bonisoli.
Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture: Danilo Toninelli
Ministro dell’Istruzione: Marco Bussetti
Ministro dei Beni Culturali: Alberto Bonisoli.
DULCIS IN FUNDO AL 1° GIOUGNO 2018
La squadra di governo giurerà oggi pomeriggio al Colle, lunedì e martedì si presenterà alle Camere per la fiducia. Nella compagine economica il professor Tria, favorevole alla parziale monetizzazione del deficit per finanziare un piano europei di investimenti, mentre Savona va agli Affari europei. Giulia Grillo (Salute) contraria all’obbligo dei vaccini, i Cinque Stelle si assicurano le Infrastrutture
