LE APPARIZIONI DI FATIMA . . .

giornalisti presenti descrissero minuziosamente dell’evento prodigioso cui avevano assistito in prima persona. Insieme a loro, e a tanti fedeli, tra la folla c’erano anche scienziati come José Maria Proenca de Almeida Garrett, professore alla facoltà di Scienze naturali dell’Università di Coimbra. Che raccontò: «Improvvisamente udii il clamore di centinaia di voci (…) e vidi che la folla guardava verso il sole dall’altro lato. Anche io mi sono rivolto verso il punto che richiamava lo sguardo di tutti e potei vedere il sole apparire come un disco chiarissimo, con i contorni nitidi, che splendeva senza offendere la vista. Non poteva essere confuso con il sole visto attraverso una nebbia (che non c’era in quel momento) perché non era né velato né attenuato. A Fatima esso manteneva la sua luce e il suo calore e si stagliava nel cielo con i suoi nitidi contorni (…). La cosa più stupefacente era il poter contemplare il disco solare, per lungo tempo, brillante di luce e calore, senza ferirsi gli occhi o danneggiare la retina. [Durante questo tempo] il disco del sole non rimase immobile: aveva un movimento vertiginoso, [ma] non come lo scintillio di una stella in tutto il suo splendore, perché esso girava su se stesso in folli giravolte. Durante il fenomeno solare che ho appena descritto, avvenne anche un cambiamento di colore nell’atmosfera. Guardando verso il sole, ho notato che tutto stava diventando più scuro. Ho guardato prima gli oggetti più vicini e poi ho esteso il mio sguardo ai campi fino all’orizzonte. Vidi ogni cosa assumere il colore dell’ametista. Gli oggetti intorno a me, il cielo e l’atmosfera, erano dello stesso colore. Ogni cosa, sia vicina che lontana era cambiata, assumendo il colore di un vecchio damasco giallo. La mia stessa mano era di tale colore. Poi, improvvisamente, si udì un clamore, un grido di angoscia prorompere da tutti. Il sole, roteando selvaggiamente, sembrò staccarsi all’improvviso dal firmamento e, rosso come sangue, avanzare minacciosamente verso la terra come per schiacciarci con il suo peso immenso e ardente. Durante quei momenti provai una sensazione veramente terribile. Tutti i fenomeni che ho descritto furono da me osservati in uno stato d’animo calmo e sereno, senza alcun disturbo emotivo. Interpretarli e spiegarli è compito di altri. Debbo dichiarare infine che mai, prima o dopo il 13 ottobre 1917, ho assistito a simili fenomeni atmosferici o solari».

Il 13 maggio 1917, giorno della prima apparizione, Eugenio Pacelli veniva consacrato vescovo. Da Papa nutrirà una particolare venerazione per la Madonna di Fatima. Il 13 ottobre 1930, col documento ‘A Divina Providencia’, il vescovo di Leiria, José Alves Correia da Silva dichiarò “degne di credito le visioni dei fanciulli nella Cova da Iria”, autorizzando ufficialmente il culto della Madonna di Fatima col titolo di Nossa Senhora de Fátima. Anche Angelo Giuseppe Roncalli e Albino Luciani visitarono il santuario portoghese ma da cardinali, non da Papi: il primo nel 1956, il secondo nel 1977. Il 13 maggio 1967 Paolo VI si recò in pellegrinaggio a Fatima. Così fece Giovanni Paolo II nel 1982, nel 1991 e nel 2000: Wojtyla si riconobbe nel “vescovo vestito di bianco” colpito mortalmente di cui parlava il terzo segreto di Fatima. Attribuì a Maria il merito di avergli salvato la vita nell’attentato del 13 maggio 1981, deviando il proiettile che ora è conservato proprio nella corona della statua della Vergine. Benedetto XVI fu a Fatima nel 2010 e Papa Francesco nel 2017, per il centenario delle apparizioni della Madonna ai tre pastorelli.

LINK CORRELATO