ALBERI
Quando guardiamo un albero
il battito cardiaco rallenta
la pressione si abbassa
la parte primordiale del nostro cervello
CI SUGGERISCE SUBITO
Riparo – Cibo – Casa
È tra le fronde degli alberi infatti che la
nostra specie ha mosso i primi passi
SE POTESSERO PARLARE NE AVREBBERO COSE DA RACCONTARE
Tra quell’accogliente grembo verde e umido
Solo questo è sufficiente per capire
come mai sia stata create una
Giornata nazionale degli alberi
PER CELEBRALI
ALCUNI ALBERI NON SANNO PROPRIO COSA VUOL DIRE INVECCHIARE
I ritrovamenti di piante secolari, che sembrano non aver accusato in alcun modo il passare del tempo, hanno spinto alcuni scienziati a chiedersi se questi colossi non abbiano trovato un modo per ingannare la morte. In un articolo recentemente pubblicato sulla rivista New “Phytologist” è tornato ad analizzare un tema da tempo discusso fra chi si occupa di botanica, ma che ancora non ha trovato una soluzione:
Secondo le prove di cui disponiamo al momento gli alberi non muoiono mai di vecchiaia ma solo in seguito all’azione di agenti esterni, questo significa che, se gli alberi rimanessero indisturbati, sarebbero potenzialmente immortali ?
(Lorenzo Brenna – Lifegate.it)
MA ESISTONO O NO LE FORESTE ? E GLI ALBERI PENSANTI ?
Le favole che abbiamo ascoltato da bambini ci hanno fatto conoscere il bosco come un luogo oscuro, pericoloso, pieno di insidie, dove Pollicino si perde e Cappuccetto rosso incontra il lupo cattivo. La foresta che avvolge il castello della Bella addormentata non è meno cupa e inquietante. Gli alberi e le radure che ci racconta Daniele Zovi nel libro Utet che insegna come guardare, ascoltare e avere cura del bosco, sono invece rassicuranti, ci parlano, nutrono la nostra sete di natura, ci invitano ad addentrarci e a camminare tra gli alti fusti. Ma soprattutto il libro di Zovi, ‘Alberi sapienti, antiche foreste’, ci consiglia di ascoltare gli alberi perché, scrive:’ ’la foresta è immersa in un silenzio fatto di mille rumori’’.
Le foglie mosse dal vento, il fruscio di quelle secche a terra, il cigolio dei rami, i versi degli uccelli, i l suono degli animali che si muovono nel sottobosco, il ticchettio degli insetti che camminato sui tronchi, il ronzio delle zanzare e il canto dei grilli sono la voce della foresta che l’autore ci insegna ad ascoltare.
Originaria del Giappone la ‘forest bathing’, una pratica con benefici scientificamente approvati e che nella sua terra d’origine dal 1982 è parte del programma di salute pubblica nazionale, al di là della terminologia e della moda si può praticare ovunque, dal parco cittadino al bosco in montagna.
‘’Se si sta dentro un bosco in posizione di ascolto, prima o poi- scrive Zovi – si avverte, si intuisce la presenza di un flusso di energia che circola tra i rami, le foglie, le radici. Talvolta è un sussurro, altre volte strepiti e grida. È come se le piante parlassero tra loro’’.
Daniele Zovi, nato nel 1952 a Roana e cresciuto a Vicenza, si è laureato in Scienze Forestali a Padova e per quarant’anni ha prestato servizio nel Corpo Forestale. Nel 2017 è stato nominato generale di brigata del Comando Carabinieri-Forestale del Veneto ed è uno dei maggiori esperti in materia di animali selvatici, autore di diversi trattati sul tema. Negli anni, camminatore infaticabile e sensibilissimo osservatore della natura, ha attraversato i sentieri che tagliano i boschi alpini di conifere, ha perlustrato le antiche foreste croate e slovene, si è arrampicato fino alle cime dei Picos de Europa, in Spagna, ha contemplato il più vecchio eucalipto al mondo, il Giant Tingle Tree, in Australia; seguito i semi dell’abete rosso vorticare nel vento prima di atterrare sulla neve o la chioma contorta di secolari pioppi bianchi grandi come piazze; ha rincorso le specie pioniere, gli alberi coloni che si sviluppano in territori abbandonati; analizzato cortecce e radici, fronde e resine. Con ‘Alberi sapienti .Antiche foreste’ ha realizzato un manuale d’amore per il bosco in cui ci parla dell’intelligenza delle piante, capaci di adattarsi ad ogni ambiente anche ostile. Di come gli alberi si muovano, abbiano una loro sensibilità .
’’Certo – scrive Zovi- non hanno un cervello che coordina le informazioni né un sistema nervoso che trasmette segnali, tuttavia tra le diverse parti di una pianta vengono scambiate informazioni’’. Secondo Zovi, dunque ‘’gli alberi non hanno occhi ma vedono’’ ad esempio il sole e la luce che si sposta.
Originaria del Giappone la ‘forest bathing’, una pratica con benefici scientificamente approvati e che nella sua terra d’origine dal 1982 è parte del programma di salute pubblica nazionale, al di là della terminologia e della moda si può praticare ovunque, dal parco cittadino al bosco in montagna.
L’arbre représente dans certaines sociétés un Symbole…
Il peut avoir des ressemblances avec la vie …
Musique de Michel Pépé – Le Jardin Merveilleux
Gli Alberi piu’ Belli ed antichi del Mondo
LE QUALITA’ CURATIVE DEGLI ALBERI
I maestri Taoisti osservano che gli alberi sono delle piante oltremodo potenti. Non solo possono assorbire l’anidride carbonica e trasformarla in ossigeno, ma possono assorbire anche le forze negative e trasformarle in positive. Gli alberi sono profondamente radicati nella Terra e più le loro radici sono profonde più in alto si levano possenti verso il Cielo. Gli alberi quindi assorbono l’Energia della Terra e la Forza Universale del Cielo.
I GRANDI ALBERI DEL MONDO STANNO MORENDO
Purtroppo arrivano notizie non buone: gli organismi viventi più grandi del pianeta, i grandi alberi secolari che ospitano e sostengono la vita di innumerevoli specie di uccelli e altri animali selvatici, stanno morendo. Un rapporto stilato da tre ecologisti di fama mondiale e pubblicato sull’ultimo numero della rivista Science mette in guardia su un aumento allarmante della moria di alberi di età compresa tra i 100 e i 300 anni in molte foreste del mondo, boschi, zone di allevamento e anche in alcune città.
Era verso mezzogiorno, a metà di un ottobre dorato. La valle ardeva nell’incendio dei boschi arrugginiti. Rondini di foglie multicolori volavano a sciami al soffio leggero del vento.. pellegrine senza meta, in balìa degli elementi, come la vita degli uomini. Ma gli Alberi sempre inamovibil godevano di questo Spettacolo Maestoso
Il legno Buono non cresce nei posti riparati.
Più il Vento è Forte più gli Alberi sono
“FORTI”
LA VOCE DEGLI ULIVI E DEGLI ALBERI E’ IL SILENZIO
PROTEGGIAMO E SALVIAMO GLI
C’è una strada, nella straordinaria Valle d’Itria, in Puglia, che dovrebbe diventare Monumento Nazionale, perchè in quella piccola stradina di campagna, tra i muretti a secco, a due passi dal mare, si possono ammirare le opere d’arte viventi più belle del mondo…
Incubi Notturni tra gli Alberi
Tra Menhir Dolmen Uliveti e Coste
Scene simpatiche interamente in dialetto salentino riguardanti la campagna del Salento e le sue masserie diroccate.
LINKS CORRELATI
Fiori di Campo
GIRONDOLANDO QUA’ E LA IN PUGLIA CON BUON-VENTO
DALLA TRASMISSIONE TELEVISIVA BUONVENTO
ALBERI MILLENNARI DALLE MISTERIOSE FORME
TUTTO QUELLO CHE VORREMO SAPERE
ECCO UN ALBERO DI 4.500 ANNI
QUESTO E’ L’ALBERO DELLA VITA IL PIU’ GRANDE ED ANTICO
DEL MONDO
Le piante depositarie di antiche conoscenze ?
Se riflettiamo sulle qualità manifestate dalle piante e in più sulla longevità che le caratterizza, in alcuni casi si rimane stupiti dall’enorme esperienza che possono sviluppare nell’arco della loro esistenza. Come il mondo minerale, anche quello vegetale sembra distante dalla nostra comprensione, ma lo è soltanto per l’abisso che separa le due scale temporali di vita. Esistono esemplari di sequoia datate 4500 anni ! In un lasso di tempo del genere non si può escludere che una pianta possa aver immagazzinato una quantità di dati inimmaginabili per un essere umano, avendo potuto assistere a cambiamenti climatici, a catastrofi naturali, vicende umane, e in più, essendo in grado di comunicare con i suoi simili, potrebbe aver sviluppato un bagaglio conoscitivo, sicuramente per noi alieno, ma non per questo meno profondo.
VIDEO E POESIA OMAGGIO AGLI ALBERI DI ULIVO
VIAGGIO TRA GLI ALBERI DI ROMA
ECCOCI TRA IL VERDE E GLI ALBERI DI PUGLIA
GIRONZOLANDO TRA LE TERRE DELLA MISTERIOSA E DESOLATA MURGIA
PERCORRENDO IL SENTIERO DEGLI ALBERI
DULCIS IN FUNDO CON . . . L’ULTIMO ALBERO
Nell’Isola di Pasqua non c’erano più alberi
li avevano abbattuti tutti per testardaggine e ignoranza
di come debba essere gestito l’ecosistema
Mi viene in mente il dissesto idrogeologico
la secolare carenza di energia
l’inquinamento
la distruzione sistematica dell’ambiente
in alcune zone assai note talmente devastato (con dolo)
da rientrare legittimamente nella definizione di catastrofe.
DOCUMENTARIO CORRELATO
L’ALBERO DELLE AMMAGINAZIONI
DULCIS I FUNDO CON L’ALBERO DEL DESIDERIO
E L’ALBERO PIU’ ANTICO DEL MONDO