L’ANNO SENZA ESTATE

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. . .IL TEMPO PASSA MA IL VIZIO DI UN INSEGNATE NO. . .

da VOYAGER Rai Due 2 novembre 2009

Il 1816 è ricordato come l’anno senza estate.
Anno della povertà, delle carestie del freddo e della fame.
In quella mancata estate cinque scrittori, a Villa Diodati presso il lago di Ginevra, concepirono i loro capolavori dell’orrore;
tra cui Mary Shelley che scrisse “Frankenstein” e John William Polidori “Lord Ruthven” il vampiro-dandy.

La causa di questo fenomeno è da attribuirsi all’esplosione dello stratovulcano Tambora dell’isola di Sumbawa nell’arcipelago indonesiano della Sonda.
L’esplosione avvenne dal 5 al 15 aprile 1815 con un emissione di 150 km cubi di magma e produsse una colonna di cenere e gas alta più di 40 km.
90.000 persone spazzate via in un boato. Reduci di un popolo antichissimo che oggi potrebbe riemergere dalle ceneri.

Gli archeologi sono propensi nel pensare che i resti sotto la lava di Tambora possano essere di un popolo con cultura animista.

Nella tradizione orale indiana di Sangan si racconta che 12.000 anni fa in questa zona ci fosse un continente perduto abitato da una civilta avanzata.
Avevano grandi barche ed esploravano il mondo. Poi tutto fu distrutto con un grande diluvio.
Tutto fa pensare ai continenti perduti di Mu nel Pacifico e di Atlantide nell’Atlantico.

Ci sono mappe antiche che ritraggono il mondo durante l’ultima era glaciale, più di 12.00 anni fa, e che mostrano terre che oggi sono sommerse.

A Sumbawa troviamo i resti di una cultura megalitica legata alle civilta oceaniche.
Il simbolismo della montagna sacra, fonte di morte e di vita, oggi lo troviamo all’interno dei templi balinesi (meru).
La tartaruga, posta al di sotto dell’edificio centrale dei templi di bali, si pensa possa essere l’anello di congiunzione fra un’antica civiltà perduta e le popolazioni megalitiche.
Le placche sul guscio della tartaruga riproducono 5°, 6°, 7°, 8° e 9° numero della sequenza di Fibonacci.

Inoltre qualcuno ipotizza che a Tambora ci sia l’ingresso di un mondo sotterraneo fatto di cuniculi e passaggi segreti che collegano tutte le terre…

. . .Ed Oggi  ?

Immagine dell'eruzione del Saint Helens, USA
Dal 5 al 15 aprile 1815, il vulcano Tambora (Indonesia) eruttò con enorme violenza, proiettando nell’atmosfera tonnellate e tonnellate di gas e particelle, che furono in grado di rimanere in circolo negli strati superiori per molto tempo, contribuendo a riflettere parzialmente i raggi solari, causando una diminuzione delle temperature. Il 1816, fu “l’anno senza estate”.
Da alcuni giorni, è entrato in eruzione il vulcano Fimmvorduhals, in Islanda. Proprio oggi, le proporzioni dell’evento sono aumentate notevolmente tanto che gli spazi aerei di mezza europa sono stati chiusi. La nube di cenere copre una parte dell’Islanda e sta causando problemi al Regno Unito, alla Danimarca al Belgio, all’Olanda e ai Paesi Scandinavi. Da ciò che sono riuscito a capire, l’eruzione non è ancora paragonabile a quella del Tambora ma alcuni meteorologi stanno iniziando ad ipotizzare l’eventualità di una estate più fredda e un inverno più rigido (in foto, l’eruzione del Saint Helens, USA).

E SE IL MONDO STESSE VERAMENTE CAMBIANDO ?

NE STIAMO AVENDO FORSE I PRIMI SEGNALI ?

 Questo messaggio è stato rivelato da un Messaggero di Dio allo stigmatizzato

GIORGIO BONGIOVANNI

Il 2014 sarà l’anno dell’inizio dell’ Ira di Dio. Inizierà a manifestarsi una serie di eventi a catena che si protrarranno negli anni a venire e diverranno sempre più evidenti, più frequenti e più intensi. La natura non ci darà più tregua. L’uomo ha disubbidito ed ha sfidato Dio. Il tempo è scaduto, dovevamo pensarci prima, di tempo ne abbiamo avuto più che abbastanza per mettere le cose al loro giusto posto. Ora non ci sarà più perdono per questa umanità adultera e malvagia, tranne che per coloro che lottano a favore della vita e della giustizia, per tutti quelli che hanno dato e stanno dando la propria vita al fine di migliorare l’esistenza su questo pianeta..
Questo video è stato realizzato da Maurizio Santamaria con voce fuori campo di Andrea de Santis. Musiche di Thomas Bergersen


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