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Ogni volta che torno al mio paese mi batte il cuore solo a leggere le targhette stradali che me lo indicano. Quando leggo quel nome mi si scombussola il cuore, è un tuffo nei ricordi: vedo volti, sento voci, rivivo pezzi della mia vita, ed ogni volta quei ricordi diventano più nitidi, le voci più chiare, i volti più distinti di parenti, amici e conoscenti, in modo particolare di coloro che non sono più tra noi e con noi, mi pare di vederli tutti riuniti, pronti e felici ad accogliermi e a salutarmi.
Ognuno di loro ha mille ragioni per rimanere sempre nel mio cuore, vivi nei sentimenti e nelle emozioni, presenti quotidianamente, con me e dentro di me. Lui, il mio paese, è sempre li che mi aspetta, maestoso e sonnolento, sdraiato sulla collina con i maestosi pini italici che lo sovrastano, come avesse un cappello o una corona. Man mano che mi ci addentro è come se sentissi dentro di me sempre più forte il calore del mio focolare, il festoso chiacchiericcio degli amici di sempre, l’abbraccio dei volti cari al cuore.  Il tintinnio, monotono e costante, delle campane dell’orologio si è così insinuato nei meandri della memoria che mi sorprenderei se ad ogni quarto d’ora non lo sentissi più. Pare una soffusa e continua colonna sonora di quel presepe naturale costituito dalle casette, imbiancate o vestite a festa di quel centro storico che è sempre stato l’anima dell’intera comunità. Anche se oggi è inanimato e privo del formicolio umano che riempiva le piazze e le vie d’intorno, riesce comunque a regalarmi struggenti emozioni, e mi ritrovo bambino a guardarmi intorno come se i miei coetanei compagni di giochi e di marachelle, dovessero venirmi incontro da un momento all’altro. L’ho lasciato che indossava il vestito austero del signore di campagna e lo ritrovo con l’abito multicolore della domenica.
Gigi Montinari

Il Salento, noto anche come penisola salentina e conosciuto come Tacco d’Italia, è una subregione dell’Italia che si estende sulla parte meridionale della Puglia, tra il mar Ionio ad ovest e il mar Adriatico ad est.
Gli abitanti dell’area, che comprende l’intera provincia di Lecce, quasi tutta quella di Brindisi e parte di quella di Taranto, si distinguono per caratteristiche glottologiche e culturali rispetto al resto della regione. Da un punto di vista storico il Salento ha fatto parte per molti secoli dell’antica circoscrizione denominata Terra d’Otranto. Il toponimo Salento ha origini incerte. Uno studio di Mario Cosmai lo farebbe derivare da “sale”, inteso come “terra circondata dal sale-mare”: i Romani, infatti, indicavano con Sallentini gli abitanti delle paludi acquitrinose che si addensavano intorno al Golfo di Taranto  Secondo Strabone, il toponimo deriverebbe dal nome dei coloni cretesi che qui si stabilirono, chiamati Salenti in quanto originari dalla città di Salenzia  L’ipotesi di Marco Terenzio Varrone, invece, è quella di un alleanza stipulata “in salo”, ovvero in mare, fra i tre gruppi etnici che popolarono il territorio: Cretesi, Illiri e Locresi  Il paesaggio presenta molti elementi caratteristici. L’agro salentino è quasi ovunque coltivato, e la vegetazione arborea è per lo più costituita da distese di  ULIVI SECOLARI, dai tronchi contorti e di grandi dimensioni. La proprietà terriera è generalmente suddivisa in piccoli appezzamenti, separati dai tipici muretti a secco. La pietra è da sempre utilizzata anche per realizzare diverse costruzioni a secco, utilizzate dai contadini per riposare o per riporvi gli attrezzi da lavoro. Tali costruzioni (definite a seconda delle zone furnieḍḍi, pajare, ecc.) sono più simili ai nuraghi sardi che ai trulli pugliesi.
Numerose sono le masserie fortificate risalenti per lo più al XVI, XVII e XVIII secolo. I paesi, in genere poco popolosi, hanno un aspetto tipicamente mediterraneo e sono caratterizzati dal bianco intenso delle costruzioni che li rende abbacinanti nelle giornate di sole. In un paesaggio orograficamente poco caratterizzato, essi spiccano quindi rispetto alla campagna, dominata dal colore rossiccio di un terreno dove è alta la presenza di ferro, a differenza della Puglia centro-settentrionale, dove invece questa colorazione sanguigna è molto più rara. Da un punto di vista cromatico il mare assume una colorazione blu scuro se osservato dalla alte scogliere a strapiombo sul mar Adriatico, e più tenue ma vario nelle sue sfumature (verde smeraldo, verdino, celeste, ecc.) se osservato dalle spiagge sabbiose o dalle basse scogliere del mar Ionio. Lungo le coste di entrambi i mari, i centri abitati non sono numerosi; è però possibile ammirare le numerose ed antiche torri costiere di avvistamento, di forma quadrangolare o circolare, costruite nel corso dei secoli per difendersi dall’arrivo delle orde piratesche. 

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ECCO IL MIO SALENTO

Ecco cosa mi ispira questa canzone ogni volta che l’ascolto: la mia terra, la campagna, il sole, l’estate, le lunghe e molli giornate estive,i profumi delle erbe nei giardini….per questo motivo d’inverno è out: pena angoscia cronica…..
BUONA E DOLCE ESTATE A TUTTI:

ED ORA PERCORRIAMOLO SULLA LITTORINA

Verso il Tacco d’Italia – Nel Basso Salento
Prima Versione:

Seconda Versione:

Le Immagini e le Colonne sonore sono diverse

. . . Fatemi sapere quale preferite

. . . E . . .

LA NOSTRA DOLCE E MERAVIGLIOSA ITALIA

DULCIS IN FUNDO PER LA GIORNATA DELL’IMMACOLATA

NON POTEVO FARVI MANCATE LE PITTULE SALENTINE

pittola

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